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Chicago-San Francisco

10.11.2013 15:20

Chicago 5, 6 e 7 Novembre.
I giorni a Chicago sono serviti per ricaricarmi e rilassarmi, dopo aver trascorso un mese in viaggio nel nord-est degli States.
Non ho fatto o visitato niente di eccezionale, anche per a causa della pioggia e vento freddo, mi sono limitato a fare qualche giretto qua e la in bici esplorando la zona periferica a nord-ovest di Chicago.
Ho visitato Rei, negozio outdoor, conosciuto nella mia precedente visita, dove passai per acquistare delle cose prima di iniziare le tappe in bici. Anche in questa circostanza ho comprato qualche accessorio per il viaggio che dovrò affrontare in California tipo; manopole per il manubrio molto più comode di quelle originali, batterie di scorta per le luci, lubrificante per catena, una chiave esagonale ( quella che avevo si è rotta), un altro zaino waterproof e una bombola di gas per cucinare.
Volevo comprare anche le borse da mettere frontalmente, mi avrebbe fatto comodo un po di spazio in più e distribuito meglio, adesso mi trovo con troppo peso dietro e poco davanti. Ma visto il prezzo mi farò andare bene quelle che ho. In quello zaino in più che ho comprato metterò il cibo per le notti che passerò accampato.
Ogni giorno specialmente negli ostelli c'è sempre qualcosa da imparare se vuoi mangiare e risparmiare. In questo ostello la colazione era inclusa ma la preparazione toccava agli ospiti. Con tutto l'occorrente a disposizione mi sono improvvisato un vero e proprio americano nella preparazione di pancake. Il primo giorno non sono usciti proprio belli da vedere e anche un pò bruciacchiati, ma la mattina successiva ne sfornavo tre insieme e nel frattempo preparavo il tè. Un grande divertimento anche nel vedere i ragazzi preparare la cena. Ci pigliavamo per il culo a vicenda, c'era chi comprava scatolette con bocconcini di carne, dicendo che in Europa le stesse venivano riciclate scrivendo nell'etichetta cibo per cani. Oppure come me che prendevo le cose da preparare con il microonde, ready in one minute. Ieri ho mangiato lasagne con purè di patate tutto pronto in 2 minuti e mezzo grazie al microonde, in più anche un insalatona, che ho dovuto mangiare senza condimento che l'olio e il sale per qualche strano motivo mancavano.
Sono andato a fare la spesa per il viaggio sullo zephyr, comprando frutta, pane, salame, cereali, cioccolato, acqua e cibo liofilizzato. Peccato che questa mattina ho dimenticato metà della roba in ostello... avevo un pò la testa altrove.

Ho preso tutta la mia roba e sono partito prima del previsto a palla verso la stazione, così per prendere aria fresca e scaricare un pò. Mi era stato proposto dai ragazzi dell'ostello se li aiutavo a fare un trasloco per 15$, viste le circostanze ho dovuto dire di no. Sono arrivato tre ore prima della partenza, avevo già il biglietto acquistato due giorni prima online. Non pensavo il prezzo dello Zephyr lievitasse così tanto da un giorno all'altro. Avevo guardato il giorno prima di partire da Washington, mi sarebbe venuto a costare 160$. Arrivato a Chicago decido di prenotarlo perchè avevo notato che lo stesso treno del giorno prima la mia partenza era schizzato a 205$. Entro sul sito dell'amtrak e grande sorpresa!!! Il mio adesso veniva 255$ porca ….!! Avevo già prenotato e pagato l'ostello sino al 7, penso magari di anticipare di un giorno e pagare 205$, faccio dei calcoli per vedere se ne sarebbe valsa la pena. Ok il risparmio è di 30$, considerando la perdita dell'ultima notte all'ostello. Avevo guardato anche le previsioni e il 6 sarebbe stato brutto quindi ancora meglio, sarei arrivato in California anche un giorno prima. Vado quindi a fare il biglietto on line ma quando metto il giorno di partenza 6 mi appare la schermata con scritto 255$ only one seat. Ok mettiamoci l'anima in pace, mi stanno monitorando il pc, è tutto calcolato maledetti American Spy!! Ok CIA Partirò il 7 e pagherò quella maledettissima cifra dannatamente alta e ingiusta per un viaggio infinitamente lungo.
Da aggiungere a quella cifra c'è ancora la bici 10$ e i 15$ del box che nelle grandi stazioni ho notato difficile da reperire usato. Mi avvicino allo sportello e faccio vedere il biglietto elettronico dall'Iphone informandoli che avevo anche la bici da caricare. Questa volta il procedimento è diverso, in ogni stazione i metodi cambiano. La signora mi fa cenno di seguirla e di portare la bici, prendiamo l'ascensore che ci porta nel piano inferiore, allo smistamento bagagli, indicandomi uno sportello dove chiedere. Mi avvicino e spiego che ho la bici da mettere dentro il box, faccio vedere il biglietto portandomene uno. Solito procedimento, rimuovere pedali, manubrio e infilare nel cartone. Ormai sono esperto, questo è il quarto e ultimo treno che prendo, il rimanente viaggio solo in bici.
La bici è nel cartone, mi fa scrivere il mio nome, la mail e il numero di telefono poi mi chiede la destinazione e rispondo: “Emeryville“, va a cercare la targhetta da attaccare nel box e ritorna. Il procedimento è strano e diverso del solito! Preoccupato di quella leggerezza considerando le successive volte, faccio notare che di solito mi davano tanti foglietti e cartellini attaccandoli al box e le ricevute le davano a me. Mi rassicura dicendo che sarebbe bastata quella e la ricevuta del pagamento bici con il mio nome. Speriamo che al mio arrivo a Emeryville ci sia anche la bici!
Emeryville è l'ultima fermata del California Zephyr che dista pochi km da San Francisco.
Ho più di un ora di tempo da passare in stazione e spostarmi con tutta quella zavorra, peggio di un soldato in guerra... non è proprio comodo. Noto delle persone con dei carrelli, guardo in giro e li trovo nella zona ritiro bagagli, mi avvicino per prenderne uno ma c'è da pagare... quanto? 5$ per un cazzo di carrello, per quel prezzo come minimo diventa mio, decido di continuare a portare le borse come ho sempre fatto. Prima di salire a bordo mangio qualcosa, ho preso una bella coscia di pollo al forno con patate nel ristorantino dentro la stazione, veramente ottima.
Ormai sono le 13.40, è ora di andare sul California Zephyr.

 

California Zephyr 7,8 e 9 Novembre con arrivo a San Francisco.

Eccomi qua! Nel mitico treno che attraversa gli Stati Uniti, da Chicago sino a San Francisco con una distanza totale di quasi 4.000 km, passando per l'Illinois, Iowa, Nebraska, Colorado, Utah, Nevada e California. La sua rotta comprende spettacolari paesaggi come il fiume Colorado, le montagne rocciose e la Sierra Nevada.
Sono partito il 7 alle 14.00 quindi si è potuto vedere poco del paesaggio, dopo qualche ora è tramontato il sole. Il pomeriggio è passato abbastanza velocemente ammazzando il tempo leggendo, scrivendo, giochicchiando a Worms sul Iphone e chiacchierando qua e la. Ho incontrato anche un ragazzo francese che stava nel mio stesso ostello a Chicago. Per la cena dato che ho scordato il pane e l'affettato con l'insalata in ostello, ho dovuto mangiare un sandwich sul treno, la frutta per fortuna non me l'ero scordata. Mi sono addormentato verso le 22 con un pochino di mal di testa. Dormire in poltrona non è tanto comodo, comunque più comodo dell'aereo . Le poltrone sono abbastanza reclinabili e si può allungare la parte sotto per distendere le gambe. La corrente non manca, ci sono due prese elettriche su ogni coppia di sedili, peccato che queste prese a parete mi fanno innervosire per il sistema con cui son fatte, il maschio da attaccare ha due alette e ogni qualvolta attacco il caricabatteria del Mac scivola via e cade in terra. Quindi devo ricorrere a ingegnosi sistemi per sorreggerlo, cercando spessori da mettere sotto oppure come in questo caso, fissandolo nel tavolinetto di fianco alla presa con lo stesso cavo facendoli fare giri con accrocchi vari in modo da non farlo scivolare, la soluzione si trova sempre.
Durante la notte mi sono svegliato troppe volte per cambiare posizione a causa dei dolori al collo e alla schiena e per il freddo. Stavo utilizzando il sacco a pelo chiuso come cuscino ma quando mi sono svegliato tremando l'ho dovuto aprire e infilarmici dentro.
Mi sono svegliato definitivamente alle 7:00 del mattino con dolori vari ma comunque abbastanza riposato. Ho fatto colazione con barrette di cereali e frutta, poi mi sono goduto il fantastico e meraviglioso paesaggio che aveva da offrire lo stato del Colorado, scattando foto e filmando quello che mi circondava. Nel vagone panoramico si gode di una bella vista grazie alle vetrate grandi. Il paesaggio era quello tipico montuoso con pini, laghi, fiumi e tanta neve sulle vette più alte. Il treno si faceva strada lungo le montagne rocciose passandoci in mezzo, attraversandole entrando e uscendo dai tunnel, raggirandole curvando facendo vedere il vagone di testa. Grande emozione vedere il fiume Colorado che scorre fianco alla ferrovia e il treno farsi strada come il fiume con le sue armoniose curve e circondati dai monti di colore rosso tutti intorno, una sensazione di meravigliosa purezza.
Arriva la sera e anche l'ora di mangiare, mi avvicino al bar ma è chiuso, volevo chiedere se potevano darmi acqua calda da mettere nel contenitore di cibo cinese. Non ho voglia di aspettare e approfitto della poca gente nel vagone belvedere per bollire l'acqua con il mio fornellino da campeggio. Per fortuna il controllore arriva quando l'acqua stava già bollendo dicendomi di spegnere subito il fuoco che in treno è proibito cucinare, mi scuso facendo il finto tonto dicendogli che non sapevo non si potesse fare, che quella sarebbe stata l'ultima volta. Ci guardiamo con il francese che stava seduto tre poltrone più avanti a me e scoppiamo a ridere. Mi faccio la mia bella pappata fuorilegge dal sapore ancora più buono, poi torno al mio posto per il dessert, merendine comprate a Chicago, infine la frutta.
Preparo il mio bel lettino per la notte.. ma quale lettino, magari!! Giusto il cuscino poggiato di lato sulla poltrona e le gambe distese lungo il tavolinetto. Avrei preferito dormire in terra dentro il sacco a pelo, almeno sarei stato sdraiato.
Questa è la mattina del 9 novembre ancora sullo Zephyr, mi sono svegliato poco prima di entrare in California. Adesso sono a 9 ore di fuso dall'Italia, ne ho cambiato quattro di sei “disponibili” mi mancano l'Alaska e le Hawaii, questo significa che ho attraversato gli Stati Uniti dalla costa Est a quella Ovest. A fine viaggio farò il conteggio totale dei km fatti in treno e in bici.
In questo momento mi trovo nel vagone panoramico, c'è un bel sole, la zona che stiamo attraversando è la zona montagnosa del nord-est con il tipico scenario alberato di pini e laghi con qualche spruzzata di neve. Di fronte a me nella valle corre l'autostrada, il treno passa in alto quindi godiamo di una vista in prima linea.
Sono le 12:00 ho fame e vado nel vagone bar a prendere qualcosa, scelgo Italian Sandwich con classic chips e una pepsi. Torno nel mio posto e a stomaco pieno mi appisolo svegliandomi alle 14:00, ormai manca poco più di un ora all'arrivo.
Sono a Emeryville ore 15:30 e non mi resta altro che andare a prendere la bici, caricare i bagagli e dirigermi a San Francisco. Entro in stazione e chiedo alla signora del banco dove devo ritirare la bici facendogli vedere la ricevuta, mi indica un addetto hai bagagli che sta fuori, di chiedere a lui. Mi avvicino e già ho una brutta sensazione, non so perchè!! Mi dice che bici sul treno non ce n'erano e la roba che aveva scaricato stava tutta li sul suo carrello. Porca troia mi sale il panico misto a nervoso tanto che non riuscivo neanche a farmi capire. Ritorno dalla signora al banco e le spiego che la bici sul treno non c'era, di trovare una soluzione magari chiamando Chicago. Lei mi risponde che probabilmente era stata caricata sul treno successivo per San Francisco, sicuramente avevo fatto il check-in tardi e gli addetti non avevano fatto in tempo a caricarla. Questo è impossibile!! Il check-in bagaglio l'avevo fatto più di due ore prima della partenza. Si decide a chiamare Chicago e le dicono di ricontattarli tra venti minuti che verificavano. Passa il tempo e richiama, prima parla lei e poi mi passa il telefono, il signore dall'altro capo del telefono si scusa e mi dice che c'è stato un errore da parte loro e non hanno fatto in tempo a caricarla sul mio treno e che era stata caricata il giorno dopo. Mi rassicura che domani al 100% la bici sarà a San Francisco per le 16:00. Non posso far altro che sperare che sia così, altrimenti il mio restante viaggio sarà compromesso.
Come un cammello carico e incazzato prendo il bus per San Francisco, il tragitto è corto c'è solo da attraversare la baia prendendo il ponte San Francisco - Oakland Bay Bridge. Il bus mi lascia di fronte al Pier 32 dove parte il traghetto per visitare Alcatraz. Da li metto l'indirizzo dell'ostello su google maps, mi indica una fermata che dista 5 minuti a piedi. Il bus da prendere è l'8x che in 25 min mi porta vicino all'Adelaide Hostel. Faccio il check-in e visito l'ostello sino ad arrivare nella mia stanza. Si trova in una zona centrale e tranquilla, è pulito e ben organizzato, nella stanza ogni letto ha anche la tendina per avere più privacy. Ho conosciuto un ragazzo qua in camera, un giramondo che nel 2008 ha girato in bici per la durata di un anno la zona Asiatica. Mi ha invitato per il Pub Crawl, dove tutti insieme con i ragazzi dell'ostello si va a bere da un pub all'altro. Non sono in forma, se riuscirò a riprendermi magari mi aggrego. Adesso mi butto sotto la doccia che ne ho un certo bisogno, il viaggio in treno di due giorni e mezzo si è fatto sentire, poi andrò a mangiare.
 

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