
San Francisco 10 Novembre
Ieri sono collassato subito dopo la cena. Ero uscito a mangiare una cosa e con la scusa ho fatto un giro a piedi. Partendo dal mio ostello che sta all'angolo di Geary St. e Taylor St nel quartiere chiamato Lower Nob Hill, zona centrale e tranquilla. Cammino per qualche isolato sino ad arrivare al Westfield San Francisco Center, un grande centro commerciale con negozi e ristoranti, io scelgo Panda Express, catena di cibo cinese. Finito di mangiare do uno sguardo veloce e rientro in ostello dove mi sdraio per riprendermi un pò e magari poi fare un giretto per qualche pub. Quando mi sveglio è già mezzanotte, troppo tardi per uscire, quindi rimango a letto a dormire alzandomi questa mattina alle 8:00.
Vado a fare colazione nel piano di sotto, preparandomi pane e nutella, toast con burro e marmellata, macedonia e spremuta d' arancia. Nel frattempo degli inglesi guardano la partita Manchester United contro Arsenal, guardo un pezzo di partita sino al gol di Van Persie, poi salgo su nella sala comune e chiamo Vivi, sapendo che oggi era ospite a casa dei miei, rimaniamo a parlare per qualche ore e finalmente riesco a vedere la mia bellissima e tenerona ”anche se fa la dura” Eleonora sorella mia piccina, che domani avrà l'esame pratico di scuola guida, incrociamo le dita e speriamo che l'esaminatore sia paziente. So già che come arriverà il suo turno, sedendosi al posto di guida, si gira verso l'esaminatore dicendo: “non mi faccia scantorare che già sono tesa io”. Un bacione e vedrai che tutto andrà bene :).
Si fanno le 12:00 ed esco dall'ostello. Ho quattro ore di tempo prima di ritornare a Emilyville per la bici , sono abbastanza preoccupato ma cerco di non pensarci e di rimandare tutto al momento X. Mi dirigo a piedi sino al molo, il Pier 39 dove c'è il movimento maggiore per via dei negozi, dell'acquario e dei leoni marini che rimangono sdraiati al sole sui pontili in acqua mezzo al porto. Dal Pier 39 si può godere anche della vista di Alcatraz, del Golden Gate Bridge e il Bay Bridge. Ci ritornerò poi con calma, oggi pensavo troppo nel risolvere il problema bike. Mi ricordo che quando c'ero stato due anni fa, li vicino c'era Johnny Rockets dove fanno degli hamburgers succulenti proprio come piacciono a me. Queste cose non mi sfuggono e non faccio fatica a trovarlo, mi siedo e ordino patatine fritte con un hamburger dal nome Route 66 con dentro formaggio svizzero, funghi grigliati, cipolle grigliate e maionese, quanto mi piacciono queste porcherie da man Vs food!
Si fanno le 14:30 e devo cercare dove prendere un mezzo per attraversare il ponte ed andare in stazione a Emeryville. Guardo su google maps ma le indicazioni non mi convincono, troppo tempo per arrivarci. Mi ricordo che il bus dell'Amtrak che avevo preso all'andata per San Francisco faceva una fermata al Ferry all'incirca mezz'ora a piedi a sud del Pier 39. Arrivo verso le 15:00 e noto che c'è anche la stazione Amtrak che ieri non avevo visto, questa stazione funge solo da collegamento via bus alle stazioni vicine, treni non ne passano. Entro e spiego che devo andare a Emeryville a recuperare la bici che per un errore non era stata caricata sul mio stesso treno. Mi fa pagare 5$ dicendomi che il bus parte alle 15:55. Faccio un giro e mi siedo in una panchina di fronte alla baia con vista ponte con gabbiani pericolosi tutti intorno con rischio bombardamento merda imminente!!! Mentre aspettavo e facevo attenzione alle traiettorie dei gabbiani, pensavo al problema iniziando a farmi viaggi mentali se la bici non ci fosse stata, su quello che avrei potuto dire, alla rottura di palle nel caso non fossero riusciti a rintracciarla, su tutta la perdita di tempo, sulla parte burocratica in caso di richiesta risarcimento, insomma un puttanaio dovuto anche al problema della barriera linguistica. Un'altra cosa che mi preoccupava era il fatto che quando il treno fosse arrivato e di conseguenza anche la mia bici, mi sarebbe dovuta arrivare la chiamata avvisandomi di andare a prenderla. Il treno sicuramente era arrivato da almeno mezz'ora e nessuno mi chiamava. Mentre mi dirigevo in bus verso la stazione, più mi avvicinavo più l'angoscia saliva. Era il momento del si o bo chissà che fine ha fatto! Mi avvicino allo sportello quasi con la paura di chiedere per la risposta negativa, mi faccio coraggio ed esordisco dicendo: Il California Zephyr è arrivato?” La tipa mi fa: “Si ed è anche già andato via” Io rispondo: “Non mi interessa del treno voglio solo sapere se ha lasciato la mia bici?” lei: “Ah si sei quello della bici... esci e vai a destra nella prima serranda e aspetta li”. Mi è sembrata una risposta abbastanza rassicurante, ci sarà?!! Esco dalla stazione, vado nel punto che mi era stato indicato e vedo una serranda aprirsi, nel frattempo pregavo... fa che ci sia.. FA CHE CI SIA!! Quasi evocandola a materializzarsi nel caso non ci fosse stata. C'è ancora buio e la serranda è ancora a metà ma già sulla destra il mio occhio ha notato qualcosa. È il mio cartone? Quello con la bici dentro? Siiiiiiiiii è lui... è la mia biciiiiiiii, come ho messo completamente a fuoco l'ho abbracciato quel cartone polveroso, ero troppo felice quasi da commuovermi, questa bici è parte di me, non so come spiegarlo ma senza mi sentivo incompleto, se l'avessi persa il mio viaggio sarebbe finito nello spirito. Spero che Vivi non sia gelosa di questo hahahahaha. Ho rimontato i pedali e il manubrio con una calma incredibile, lei è qua con me adesso pronta per affrontare la Pacific One e il Big Sur lungo l'Oceano Pacifico sino a raggiungere Los Angeles.
Adesso potrò godermi San Francisco e le sue strade ripidissime compresa la Lombard Street che domani percorrerò, questo tutto solo ed esclusivamente in sella alla mia Bicicletta.